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Dizion. 5° Ed. .
FUNGO.
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pag.610
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FUNGO. Definiz: | Sost. masc. Nome volgare di un Ordine di piante crittogame, semplicissime, prive di foglie e di fiori e di radici; fatte interamente di tessuto cellulare, e perciò d'una consistenza molle spugnosa e coriacea; di varia grandezza, di forme svariate, ma per lo più fornite d'una specie di gambo e di cappello; di color bianco, o bigio, o giallastro, o rosso bruno. Nascono ne' luoghi incolti, specialmente dopo le piogge di primavera e d'autunno; e si distinguono in buoni o mangerecci e in cattivi o velenosi o malefici. |
Dal lat. fungus. – Esempio: | Cresc. Agric. volg. 1, 149: E alcuna volta non si genera quivi altro, che fungo o gramigna, e alcun'altra erba. |
Esempio: | E Cresc. Agric. volg. 2, 280: De' funghi certi son buoni e certi mortiferi;... e ancora sono altri funghi mortali, avvegnachè incontanente non uccidano. |
Esempio: | Senec. Pist.: E sono ghiotta cosa i funghi. Morell. Cron. 282: Guardati dalle frutte, e da' funghi: non ne mangiare, o poco, o di rado. | Esempio: | Cant. Carn. 2, 368: Donne,... Comperate de' funghi, Chè per tutto mai più tanti no nacque. D'ogni sorta n'abbiam, donne, chiedete, Da malefichi infuora. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 17, 30: In luogo d'occhi, di color di fungo Sotto la fronte ha duo coccole d'osso. | Esempio: | Bern. Orl. 63, 43: Come fiacca un giglio la tempesta, O fungo, o altra cosa nata presto, Così ec. |
Esempio: | Domen. Plin. 729: I funghi che nel cuocergli diventan duri, sono malefichi e nocivi: meno nocivi saranno, cuocendogli insieme col nitro, purchè si cuocano bene. |
Esempio: | Mattiol. Disc. 2, 1161: Sono i funghi di due spezie, cioè buoni da mangiare e mortiferi. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 24: Così, voi avete cera (Avendo il cappel grande e' piè terrosi) Più di un fungo malefico, che d'uno Sposo novello. |
Esempio: | Soder. Cult. Ort. 119: I funghi piacciono allo stomaco, muovono il ventre, nutriscono il corpo, ma con fatica si smaltiscono; son ventosi.... Se si conosca per l'affanno d'aver mangiato funghi velenosi, sarà buon rimedio, ec. |
Esempio: | Buonarr. Tanc. 5, 3: Che fate voi costà? di che cercate? Non già de' funghi, ch'e' non vi può 'l sole (qui in doppio senso). |
Esempio: | Vallisn. Op. 3, 406: Fungo. Lo chiamano alcuni insigni maestri escremento della terra, o di alcuni alberi; ma terra pura senza radici o piante, o senza l'aiuto di altre materie, non fa funghi. Non è ne meno escremento degli alberi, ma è il loro nutritivo sugo, che fermenta, ec. |
Definiz: | § I. E secondo le sue varietà, riceve diversi aggiunti o denominazioni, che si dichiarano a' lor luoghi; od anche semplici compimenti indicanti qualche special carattere o proprietà. – |
Esempio: | Cresc. Agric. volg. 326: Nelle nostre abitazioni si truovano funghi, i quali son lati e spessi, e che hanno alcun rossor nella parte di sopra, e in quel rossore ha molte ampulle elevate, delle quali sono alcune rotte, e alcune no: e quello è mortale, che tosto uccide, e chiamasi il fungo delle mosche, imperocchè, polverizzato in latte, occide le mosche. |
Esempio: | Domen. Plin. 619: De' misi e tartufi, de' funghi pezici, del laserpizio, e magidari, e robia e radicula. |
Esempio: | E Domen. Plin. 620: Sono ancora nel numero de' funghi quegli, che i Greci chiamano pezici, i quali nascono senza radice o picciuolo. |
Esempio: | Soder. Cult. Ort. 118: Credesi che tutti i funghi terragnoli, che nascono con il gambo attornovi un cerchio a uso d'anello d'una materia più frale di loro, non sieno nocivi; intendendosi ciò de' funghi grandi. |
Definiz: | § II. Per similit. dicesi Quella concrezione carbonica in forma di bottone o cappello, che è prodotta, specialmente in tempo di umidità, dalla moccolaia del lucignolo della lucerna acceso: detto fungus anche dai Latini. Ed anche semplicemente per Moccolaia. – |
Esempio: | Mattiol. Disc. 2, 1163: Chiamansi ancora funghi quei bottoni neri, che si concreano ne i lucegnoli delle lucerne, e spezialmente ne' tempi umidi avanti le pioggie, i quali sono proprio di figura d'un fungo, onde hanno preso il nome. |
Esempio: | E Mattiol. Disc. appr.: Bene ho letto in Virgilio ed in Plinio, che quando i funghi si generano nelle lucerne, è segno di futura pioggia. |
Esempio: | Soder. Agric. 13: Se scoppieranno i funghi abbruciati de' lucignoli nelle lucerne. |
Esempio: | Bart. D. Op. mor. 23, 153: Dal fungo d'una lucerna e dallo schizzar ch'ella fa una o più scintille, s'arguisce mutazione di tempo in peggio. |
Esempio: | E Bart. D. Op. mor. 29, 2, 9: Così.... dicono essere avvenuto, allo schiuderne (de' sepolcri) alcuno, non tocco da molti secoli addietro, trovarvi le lucerne, come testè smorzate, col fungo tuttavia in bragia e fumicante. | Esempio: | Salvin. Arat. 123: O se aduninsi funghi di lucerna Al lucignolo intorno in notte oscura. |
Esempio: | Riccat. I. Op. 4, 18: Se si estingue una fiaccola accesa, dimanierachè vi resti il fungo, si forma subito all'intorno un'atmosfera di fumo, vale a dire di effluvj bituminosi. |
Definiz: | § III. Pure per similit., per Crosta bianchiccia che si forma comecchessia sopra un corpo; Muffa. – |
Esempio: | Cresc. Agric. volg. 183: E poscia è molte volte da riguardare e odorare, che alcuna trasmutazion non si faccia intorno alla feccia, che non generi moscioni o ver fungo bianco, lo quale si fa sotto la botte, o alcuna cosa simile. (Così i testi a penna, e non fango bianco, come hanno le stampe). |
Esempio: | But. Comm. Dant. 2, 159: E biacca: che è bianchissima cosa archimiata, è la biacca che si fa del fungo del piombo, appiccato sopra l'aceto. |
Definiz: | § IV. E per Concrezione petrosa, formata dall'acqua in grotte o caverne. – | Esempio: | Bellin. Framm. Lett. 241: Pare, staccando i più superficiali sassi della volta, che vi si trovino sfoglie di materia tenera,... poste l'una sopra l'altra, e che da ciascuna di queste sfoglie nascano certi piccolissimi funghettini, o minime papillette fittissime fra di loro; e li spazi compresi fra i gambi e capi di questi funghi sono ripieni di una come poltiglia rossa, ec. |
Esempio: | E Bellin. Framm. Lett. 242: Di qui pare, che si produca poi una mole di sasso apparentemente andante, perchè i funghi diventano tutti della medesima sodezza e colore che le lamine, e si perde la lor distinzione e figura per lo stretto contatto che hanno fra di loro, e con le lamine per ogni verso. |
Definiz: | § V. E per Certa malattia degli ulivi, che comunemente dicesi Rogna. – |
Esempio: | Domen. Plin. 550: L'ulivo, oltra i vermini, ch'egli patisce come il fico, sente ancora il mal del chiovo, o vogliam dire fungo, o padella. E questo è adustione di sole. |
Esempio: | Soder. Tratt. Arb. 176: Per una certa adustione del sole, s'ammalano [gli ulivi] di clavi o funghi, come si chiamano, sì che diventano un tizzone. |
Definiz: | § VI. E per Escrescenza carnosa che viene sopra le piaghe od ulcere; ovvero sulla pelle, sulle membrane o cartilagini, senza lacerazioni o ferite. – |
Esempio: | Mattiol. Disc. 2, 1163: Chiamansi funghi ancora, per similitudine, alcune escrescenze carnose che nascono alle volte e nelle palpebre de gli occhi, e parimente nelle membra genitali, come scrive Ippocrate.... E funghi si chiamano ancora alle volte nelle ferite del capo i tumori de' pannicoli, che escono fuori dell'osso rotto o trapanato di figura d'un fungo. Del che fa testimonio Galeno. |
Esempio: | Cocch. Bagn. Pis. 136: Esostosi, quasi escrescenza ossea, distinta, per le varie sembianze o cagioni, nelle varie specie e nomi di corni, di spine, di nodi, di funghi, di gomme, e simili. |
Definiz: | § VII. Fungo marino, o semplicemente Fungo, è nome d'uno Zoofito che sta attaccato agli scogli, e che si trova confuso volgarmente con l'Ostrica. – | Esempio: | Dant. Purg. 25: Anima fatta la virtute attiva, Qual d'una pianta, in tanto differente Che quest'è in via e quella è già a riva, Tanto ovra poi che già si muove e sente, Come fungo marino; ed ivi imprende Ad organar le posse ond'è semente. | Esempio: | Ottim. Comm. Dant. 2, 471: Come fungo marino ec., il quale è come una ostrica di mare, che ha sentimento, e movimento non processivo; perocchè non nuota come gli altri pesci, ma ha movimento di dilatarsi e di strignersi come il lombrico. | Esempio: | But. Comm. Dant. 2, 601: Fungo marino è una coagulazione di schiuma d'acqua marina che si fa in mare, e fassi vivo e muovesi e sente; ma non à membra formate; e così lo feto ne la matrice, in finchè non articula la natura tutte le membra. |
Esempio: | Red. Esp. Insett. 119: Essendo io.... in Livorno, vidi un certo pomo o frutto marino, abbarbicato nella terra tra gli screpoli d'uno scoglio:... di quel colore per appunto che ànno i funghi porcini, che però fungo marino da' pescatori è chiamato. Ed avendolo colto, e volendo vederne l'interna struttura, appena cominciai col coltello a pungerlo ed a tagliarlo, che vidi manifestissimamente che moto avea e senso, ec. | Esempio: | Vallisn. Op. 2, 286: V'è fra gli zoofiti la mela, la pera, il cocomero, il fungo, la penna, la lorica, l'uva marina, cui diedero i buoni vecchi cotali nomi, per qualche anche rozza esterna apparenza simile alle suddette cose. | Esempio: | E Vallisn. Op. 3, 407: Confesso la mia ignoranza, non capisco, come la sua schiuma diventi fungo, e peggio, come si faccia vivo, e male intendo, come muovasi, e senta; e tanto più cresce il miracolo, quanto che non ha membra formate, e pur si muove e sente. Sono sicuro, che se adesso descrivere lo dovessero, parlerebbono in miglior forma. Questa descrizione si potrebbe piuttosto appropriare agli zoofiti, o piantanimali di mare (in quanto però solo al moto e al senso), non a' funghi marini, nascendo però quelli non dalla schiuma del mare, ma delle proprie particolari semenze. |
Definiz: | § VIII. Fungo di Levante, è nome volgare della Noce vomica, o strychnos nux vomica dei Botanici. |
Definiz: | § IX. Fungo di Malta o di Mauritania, è nome d'una Pianta medicinale, che ha forma di fungo, e che nasce ne' luoghi marittimi: ed è il cynomorium coccineum dei Botanici. – | Esempio: | Pap. Cons. med. 2, 303: Non sarebbe improprio il prendere per alcuni giorni un mezzo danaro per volta di fungo di Malta polverizzato, formandone o piccoli bocconi impastati con un poco di giulebbo o di conserva, ovvero prendendolo così in polvere. | Esempio: | Michel. Relaz. 12: Fra quelle [piante] che crescono sulle radici tanto di piante arboree che erbacee, vi è l'ipocistide, l'amblato, la clandestina, l'ipopite, il cinomorion altrimenti detto Fungo di Malta e di Mauritania, e finalmente il Succiamele. |
Definiz: | § X. Fungo di rischio o di risico, si disse de' Funghi pericolosi di veleno, da poter nuocere come velenosi; e figuratam., di Cosa o Persona che sia pericoloso il fidarsene o l'averci che fare. – | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 1, 299: Ma e' mi par forestiero, e salvatico Anzi che no; chè e' parla poco: ditemi Qualcosa voi, è ei fungo di risico? A. Non ti arristiare. F. A me non posso nuocere. |
Definiz: | § XI. Cercare de' funghi, vale Andare in qua e in là per passatempo, per ozio, Girandolare. – | Esempio: | Salvin. Annot. Tanc. 572: Cercar de' funghi: andare pe' campi, aioni, qua e là; perchè i funghi non si trovano così facilmente, come non s'è discoperta la fungaia. |
Definiz: | § XII. Cercar funghi in Arno, dicesi proverbialmente per Cercare una cosa dove è impossibile che si trovi. |
Definiz: | § XIII. Essere come cercar de' funghi; maniera proverbiale, che significa Essere il far checchessia opera vana, tempo perduto. – |
Esempio: | Bern. Lett. fam. V. 327: Oltre alla diligenzia che ne feci io il primo dì, l'ha fatta parecchi dì alla fila quel prete de' Giamburlari che è quivi custode, e ultimamente Piero Vettori, il qual mi risolve che è come cercar de' funghi. |
Definiz: | § XIV. Far le nozze coi funghi. – | V. Nozze.
Definiz: | § XV. Far nascer qualche fungo, dicesi familiarmente per Dare occasione o cagione, o Trovar materia, pretesto, o simili, di qualche scandalo, ovvero semplicemente di qualche inaspettata difficoltà o impedimento all'effettuarsi di checchessia. – |
Esempio: | Panciat. Scritt. var. 248: Sudo per la passione quando io penso al mio ritorno costà:... e se non fusse che io non veggo l'ora d'umiliarmi con ogni reverentissimo ossequio al nuovo Granduca, s'assicuri che io farei nascer qualche fungo, e lascerei riveder la Cupola a una mano di questi nostri paesani ec. |
Definiz: | § XVI. Nascere come il fungo, detto di cosa, vale Nascere, Avvenire, improvvisamente, in poco tempo, da un momento all'altro. – | Esempio: | Med. L. Canz. 215: Ogni ora a chi aspetta pare un anno, Ed ogni breve tempo è tempo lungo.... E quando ben nascesse come il fungo, Mi par che troppo al mio bisogno stia. |
Definiz: | § XVII. Nascere un fungo, Nascere de' funghi, Nascere cento funghi; sono maniere proverbiali, che valgono Darsi improvvisamente casi inaspettati; Darsi casi, Avvenir cose, che altri non avrebbe creduto; e che portano gravi conseguenze. – |
Esempio: | Cecch. Spirit. 3, 2: Questi Funghi son nati, in quel ch'i' sono stato Fuori a cercar delle radici. |
Esempio: | Baldov. Comp. dram. 50: Non so d'occhiali, o d'altro; So ben che a andare in lungo È per nascer tal fungo, Che voi vedrete al certo La mia rovina. |
Esempio: | Marrin. Annot. Baldov. Dramm. 171: Noi sogliamo dire comunemente: Prima di poter far la tal cosa, prima d'arrivare a tal giorno, posson nascere cento funghi, cioè posson darsi mille accidenti. |
Definiz: | § XVIII. Pigliare il fungo o Prendere il fungo; maniera familiare che vale lo stesso che Pigliare o Prendere il cappello. – | V. Cappello, § XXX.
Definiz: | § XIX. In una notte nasce il fungo, o Da un'ora a un'altra nasce il fungo, o In un punto nasce un fungo: proverbj, che valgono Improvvisamente, Da un momento all'altro, sopravvengono casi o circostanze che uno non crederebbe o non si aspetterebbe. – |
Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 10: Piaccia a Dio, che nasca l'occasione che s'aspetta di qua, con la quale tornandone a rivedere, possiate soccorrere a questa mia fame. Fino a ora non ci veggo disposizione alcuna: pure in una notte nasce il fungo. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 2, 246: Voi, per tutti gli eventi, provedete Casa e cavalcatura, e quel che fa Di bisogno, acciò che non s'abbia poi A badar; chè da un'ora a un'altra nasce Il fungo. |
Definiz: | § XX. Tanto piovve che nacque un fungo; o semplicemente, Nacque il fungo; maniere proverbiali, che denotano l'avvenimento o il compimento di cosa da lungo tempo aspettata, andata per le lunghe, e simili. – |
Esempio: | Red. Lett. 2, 69: Tanto piovve che nacque un fungo. Ieri lunedì 4 di agosto fu consegnato dal mio servitore il fagotto con dugento libretti diretto a V. S. | Esempio: | Giust. Vers. 237: Dopo un processo lungo, lungo, lungo, Si svegliò la Giustizia, e nacque il fungo. |
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